WOW!FASANO
A Egnazia il pop d'autore di Colapesce e Dimartino
Uno dei concerti più attesi del cartellone di 'WOW!Fasano' si è svolto ieri sera nella location del Parco Archeologico di Egnazia
Fasano - Continua l'intenso programma della XVII edizione del Locus Festival, che ieri 7 agosto si è spostato al Parco Archeologico di Egnazia per uno degli eventi più attesi dell'estate fasanese, il concerto di Colapesce e Dimartino, che stanno raccogliendo i frutti del loro successo sanremese.
Un festival che era nato sotto una cattiva stella, tormentato dai mille dubbi per uno spettacolo che - per la prima volta nella sua storia - andava in onda senza pubblico in sala. Sanremo 2021 ha consacrato sia i Måneskin, i vincitori-rivelazione che, contro tutti i pronostici, stanno conquistando il mercato mondiale sbaragliando ogni record, sia il duo Colapesce e Dimartino, quarti in classifica al Festival, capaci di piazzare con Musica leggerissima il classico tormentone estivo e non solo.
L'ultimo album dei due artisti siciliani, “I mortali²”, versione allungata dell'album “I mortali” del 2020, ha guadagnato il disco di platino ed è in cima alle preferenze del pubblico italiano. La collaborazione tra i due musicisti, attivi già da alcuni anni nel panorama musicale nazionale, nasce nel 2020 e si concretizza con il loro primo album comune, “I mortali”, pubblicato il 5 giugno 2020. “Colapesce e Dimartino dal vivo” è il nome del tour sponsorizzato dal network milanese RTL 102.5. Partito il 9 luglio a Spoleto, si concluderà a Servigliano il 4 settembre, con la data di Taormina che è già sold-out.
Nei novanta minuti di spettacolo i due artisti propongono sia il loro ultimo disco “in comune” che alcune canzoni del loro repertorio solista. Sul palco sono accompagnati da tre musicisti, Andrea De Fazio , Kawasaki Ninja e Adele Altro. Artista di spalla proprio Adele Altro (alias Any Other, bella promessa del circuito underground italiano), che ha aperto la serata con una manciata di canzoni, eseguite con voce e chitarra acustica, coraggiosamente cantate in lingua inglese. Lo spettacolo si apre con sette canzoni provenienti dal nuovo album “I mortali²” firmato da Colapesce (Lorenzo Urciullo) e Dimartino (all'anagrafe Antonio Di Martino). Il pezzo di apertura dello spettacolo è infatti Adolescenza nera, seguito da Cicale, che riscaldano gli animi dei presenti. A seguire Rosa e Olindo, presentata come una canzone d'amore. I due artisti nella parte iniziale del concerto sono di poche parole, concentrati soltanto a suonare. Lo aveva già anticipato Colapesce sul suo profilo Instagram: “Sarà un tour molto suonato e poco parlato”.
Vestiti di bianco, sorridono e interagiscono tra loro e per ogni canzoni cambiano strumento, chitarra o basso che siano. Si prosegue con Luna araba, singolo di successo inciso nel 2020 con l'altra siciliana celebre, la catanese Carmen Consoli. Arriva così Noia Mortale, che il comunicato stampa del due definisce come “una condizione che appartiene agli esseri umani, in quanto consapevoli di essere destinati a una fine”.
La struttura del palco è abbastanza semplice ma efficace. I tre musicisti che li accompagnano (tastiere, batteria e chitarra/sax) sono su un livello superiore rispetto a Colapesce e Dimartino che, sistemati a poca distanza l'uno dall'altro, cantano per la maggior parte del tempo in coro, interagendo tra loro con parsimonia. La canzone successiva è L'ultimo giorno, con la frase “che fine del mondo sarebbe senza di te” che ti si pianta nella mente. Raramente, brano successivo caratterizzato da un ritmo più pacato, conferma le doti “pop” dei due artisti, capaci di sfornare canzoni leggere ma non per questo scontate, grazie a testi particolarmente maturi. La piacevole Cuoreintero, scritta da Dimartino e che apriva il suo disco “Afrodite” del 2019, ricorda alcune cose del cantautoriato italiano degli anni Settanta e si fa amare per il ritmo e per il suono caldo del sax, suonato da Adele Altro. A questo punto Colapesce scherza brevemente sulla bell'aria del luogo, sottolineando il profumo di “green pass” che stava inebriando i presenti (a buon intenditor...), agganciandosi al testo di Ti attraverso da lui incisa sul suo album “L'infedele” del 2017, disco dal quale proviene anche la successiva Totale. La battistiana Giorni buoni, dall'album “Afrodite” firmato Dimartino del 2019, inizia con l'effetto registrato di un temporale che ha fatto spostare l'attenzione dei presenti verso il cielo.
Si continua con il repertorio “solista” dei due artisti. Satellite, una canzone di Colapesce del 2012, tratta dal disco “Un meraviglioso declino” e che paga pegno a certo pop inglese degli anni Novanta, viene presentata scherzosamente da Dimartino come “l'unica canzone bella di Colapesce”. La verve comica dei due è nota soprattutto agli spettatori del programma “Propaganda Live” , dove sono stati ospiti per diverse settimane, tanto che uno spettatore ha sottolineato che se la loro carriera musicale dovesse andar male potrebbero sempre provare a fare i comici .Si torna al repertorio di Dimartino, che presenta dall'album del 2015 “Un paese ci vuole” la sua I calendari - l'unico suo pezzo decente, come si vendica immediatamente Colapesce.
È la volta del brano del momento, Toy boy, una canzone ironica che sancisce la loro collaborazione con Ornella Vanoni (sua la voce registrata usata durante il brano), sodalizio nato quasi per gioco nel citato programma televisivo di Diego Bianchi. Questo singolo è uscito il 2 luglio e che sta spopolando, insidiando la loro celebre Musica leggerissima. Il prossimo semestre, dall'ultimo album realizzato in coppia, permette ai due artisti di intrecciare le loro voci, vero punto di forza della loro musica, oltre a scherzare sulla struttura di una tipica canzone di successo, perché - come dicono - bisogna tenere d'occhio il guadagno e i diritti d'autore della Siae; segue un gustoso siparietto, che tira in ballo le sedie usate dagli spettatori e il gruppo salentino dei Boomdabash, che a detta di Colapesce avrebbe investito i propri guadagni proprio in sedie da fornire per eventi pubblici! Ci si avvicina alla fine del concerto con tre canzoni . I calendari, incisa da Dimartino nel 2015 nel disco “Un paese ci vuole” e che annoverava l'emozionante voce di Cristina Donà, coinvolge con il suo testo dai forti odori autunnali. Dimartino presenta il brano successivo, Decadenza e panna dal disco “L'infedele” di Colapesce, affermando di volerla suonare al funerale del suo collega (che si premunisce con il più classico dei riti scaramantici, divertendo il pubblico).
Arriva il momento più atteso della serata, Musica leggerissima che nel finale si allunga con una citazione di Supernature di Cerrone - celebre brano che i frequentatori delle discoteche degli anni Settanta ricorderanno. Cerrone di recente ha curato proprio un remix di Musica leggerissima, ispirando gli artisti per questa potente variazione sul tema.
Sembra l'ultima canzone del concerto ma il duo torna sul palco con Colapesce, che tra il serio e il faceto, esordisce con la frase “Grazie mille, non sembravate molto convinti di questo bis”, questa volta raccogliendo un applauso più forte dal proprio pubblico. Arriva uno dei momenti più belli dello show, una emozionante cover di Povera patria, pezzo di Franco Battiato tratto dal suo disco del 1991 “Come un cammello in una grondaia”, con la voce del compianto Maestro catanese che arriva sul finale e fa accapponare la pelle. Il compito di chiudere lo spettacolo spetta a Majorana, da “I mortali²”.
Pop d'autore dunque, intelligente, ben arrangiato e rifinito con cura, forse fin troppo patinato, che mescola in un ideale frullatore la moltitudine degli artisti e degli stili cari ai due protagonisti.
I momenti più convincenti arrivano quando Antonio e Lorenzo si esibiscono quasi unplugged; le basi scompaiono e viene fuori la loro vera essenza musicale, una valida alternativa a un repertorio che, così come è, alla lunga potrebbe stancare il giovane pubblico che li segue. Si replica al parco di Egnazia stasera, con l'attesa esibizione di Diodato.
N.G.
di Redazione
08/08/2021 alle 08:14:58
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